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Cosa sono le fake news e come riconoscerle

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Nel mondo del web si sente spesso parlare di fake news ma cosa sono esattamente? Perché si diffondono e soprattutto come possiamo riconoscerle?
Andiamo per ordine. Innanzitutto, fake news è un’espressione inglese che significa false notizie o notizie fasulle. In italiano le conosciamo anche come bufale. Si tratta dunque di informazioni errate, false o distorte che portano alla cosiddetta disinformazione. Le notizie false si diffondono tramite i mass-media (televisioni e testate giornalistiche) ma soprattutto tramite i social media.

Le fake news sono sempre esistite

Oggi la diffusione avviene tramite internet e mezzi di comunicazione di massa. Ciò farebbe pensare che il fenomeno delle fake news sia relativamente recente e che abbia forse appena un secolo. Niente di più sbagliato.
Le fake news esistono da sempre, se ne ha prova già dal medioevo e dalle successive grandi esplorazioni. Ai tempi circolavano in forma orale, tramite qualche avventuriero che metteva in giro la voce di una nuova isola avvistata o di un territorio sconosciuto.

Il caso della Groenlandia

Se consideriamo il nome della Groenlandia, in inglese è Green Land che significa letteralmente terra verde. Sapevate che il suo nome deriva proprio da una fake news?
Nel 985 d.C. il condottiero e navigatore norvegese Erik il Rosso fu esiliato diverse volte per omicidio. Partito dall’Islanda approdò in una nuova terra situata a nord-ovest. Sappiamo per certo che intorno all’anno mille la Groenlandia era già una terra gelida ed ostile. Tuttavia, Erik pensò bene di battezzarla Terra Verde per poi tornare in Islanda dichiarando di aver trovato una nuova terra verde e rigogliosa dove poter stabilire una nuova colonia. Riuscì a convincere numerose persone, partì con 25 navi per colonizzare la Groenlandia.
Era chiaro sin d’allora che fare disinformazione poteva aiutare a raggiungere i propri obbiettivi.

I motivi per cui si diffondono

Come abbiamo appena visto, dietro la creazione e la diffusione di notizie false c’è sempre un interesse che può essere di varia natura.

  • Economica, ovvero ci si può guadagnare tramite la visualizzazione della notizia. Ad esempio, molti siti monetizzano con le false notizie utilizzano dei titoli sensazionalistici ed esagerati per far si che l’utente clicchi e visualizzi la notizia. Stiamo parlando del clickbaiting.
  • Politica, cioè si screditano i propri avversari per confondere e manipolare l’opinione pubblica. Già nel 1814 in piena età napoleonica un uomo vestito da ufficiale dichiarò in una Locanda a Dover la sconfitta e la morte di Napoleone. La notizia non venne verificata e fece il giro del paese. Per citare avvenimenti recenti si possono citare le fake news riguardanti la Brexit e le campagne presidenziali di Donald Trump.
  • Sociale, ovvero si vuole screditare o esaltare una data categoria di persone. Di frequente vengono create fake news contro delle minoranze etniche per fomentare il razzismo. Oppure si sfrutta un fatto di cronaca per alimentare indignazione e sdegno verso qualcuno o qualcosa. In generale si tratta sempre di propaganda.

Le fake news sfruttano bias cognitivi

fonte: superuovo.it

I motivi sono i più disparati e non si tratta mai notizie banali ma piuttosto studiate in modo da suscitare una reazione emotiva. Infatti, di frequente la psicologia aiuta sia il marketing che i creatori di fake news.
In particolare vengono sfruttati i bias cognitivi, cioè degli errori che l’uomo commette nel processo che porta a prendere le decisioni.
Nel caso in questione i bias cognitivi sono delle scorciatoie che il nostro cervello prende per condividere una notizia. Tali scorciatoie possono essere di conferma di una propria paura o timore. Si parla anche di negativity bias, cioè la tendenza a ricordare più gli avvenimenti negativi rispetto a quelli positivi. Ancora esiste l’ancoraggio, ovvero la tendenza a prendere decisioni in base al proprio punto di riferimento.

Come riconoscere una fake news

Riconoscere immediatamente una fake news non è un lavoro semplice ma esistono dei modi efficaci per individuarle.
Prima di tutto, è importante analizzare il titolo. Se questo sembra eccessivo o fin troppo parziale potrebbe essere un campanello di allarme. Tuttavia, prima di classificare la notizia come falsa è bene leggerne attentamente il contenuto.
In secondo luogo, se il linguaggio non è appropriato e l’intero oggetto ha l’obbiettivo di accusare eccessivamente una categoria di cose o persone è probabile che ci si trovi davanti ad una fake news.
In terzo luogo, comparare e confrontare sempre la notizia con quella di testate giornalistiche importanti. Più in generale, se la fonte è assente o unica (e non si tratta di siti istituzionali, autorevoli o complessivamente riconosciuti) è quasi certo che la notizia sia falsa.

Se dopo tutte queste analisi avete ancora dei dubbi sulla notizia è buon senso non condividerla.
Sempre meglio rimanere con il dubbio che condividere qualcosa che potrebbe nuocere alla collettività.

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