Biologia

Che cos’è la biogeografia e perché è importante

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In un’epoca caratterizzata dai cambiamenti climatici e da numerosi problemi ambientali diventano sempre più importanti tematiche come la salvaguardia della biodiversità, dei servizi ecosistemici e della natura in generale.
Ma ogni tipo d’intervento che viene fatto per salvaguardare la vita nel nostro pianeta deve essere pianificato con attenzione.
Per questo motivo è importante conoscere diverse discipline che permettono di analizzare le dinamiche e lo stato di salute della vita sulla Terra.
Una di queste discipline è la biogeografia

Cos’è la biogeografia

La biogeografia è la scienza che studia la distribuzione degli esseri viventi sulla Terra.
Quando si parla di biogeografia è importante non separare la componente spaziale da quella temporale in quanto la posizione delle specie cambia nel tempo.
Quello che possiamo quindi chiamare areale è la rappresentazione della porzione geografica occupata da una specie in un determinato momento.

Questa disciplina si suddivide in due parti in base alla tipologia di organismi studiati:

  • Zoogeografia: se l’oggetto di studio è la distribuzione degli animali.
  • Fitogeografia: se l’oggetto di studio è la distribuzione degli organismi vegetali.

È importante sottolineare però che la biogeografia non si occupa solamente dello studio della distribuzione delle specie in senso stretto.
Infatti questa scienza si occupa anche delle dinamiche che influenzano gli stessi e di conseguenza è strettamente legata alle dipendenze che le specie hanno tra loro.
A questo proposito possiamo dire che l’ecologia è una scienza profondamente legata alla biogeografia.

Cenni storici della biogeografia

Cenni storici della biogeografia

Premessa

La storia della biogeografia affonda le sue radici nelle opere di diversi personaggi storici di spessore.
Numerosi scienziati e filosofi in epoche antiche anche se indirettamente si posero il “problema” di comprendere la distribuzione degli esseri viventi.
Prima del contributo di Darwin prevaleva il concetto di un mondo con struttura e caratteristiche immutabili.
La cosiddetta teoria dell’immutabilità delle specie.
Lo stesso Linneo – illustre personaggio che propose una scala gerarchica dove si possono individuare categorie sistematiche utilizzate ancora oggi – credeva che una volta create, le specie non potessero subire modificazioni.

Charles Darwin

Charles Darwin è uno dei padri fondatori della biogeografia.
Charles Darwin.

Il primo ad affermare il possibile cambiamento delle specie nello spazio e nel tempo fu proprio Charles Darwin nel 1859 con la sua opera “L’origine delle specie”.
Il contributo dello scienziato inglese fu fondamentale per la biogeografia; tuttavia, Darwin non fu l’unico scienziato a porre le basi di questa disciplina.
I padri fondatori della biogeografia oltre a Darwin possono essere individuati in: von Humboldt, Lyell, Wallace e Wegener.

Alexander von Humboldt

Alexander von Humboldt, uno dei padri fondatori della biogeografia.
Illustrazione di Alexander von Humboldt.
Alexander von Humboldt (1769 – 1859) propone che le specie siano distribuite in associazioni prevedibili sulla base delle caratteristiche ambientali della località geografica, gettando così le basi della biogeografia.

Charles Lyell

Charles Lyell, uno dei fondatori della biogeografia.
Illustrazione raffigurante Charles Lyell.

Charles Lyell
(1797 – 1875) ipotizzò con la sua opera “Principi di Geologia” che la crosta terrestre potesse aver subito delle importanti modificazioni nel corso del tempo.
La sua opera fu fondamentale in quanto permise di giustificare delle incongruenze altrimenti impossibili da spiegare.

Alfred Russel Wallace

Alfred Russel Wallace è uno dei padri fondatori della biogeografia.
Illustrazione di Alfred Russel Wallace.

Alfred Russel Wallace (1823 – 1913) propose una divisione geografica basata sulla distribuzione dei viventi, ancora oggi utilizzata.
Egli fece inoltre particolare attenzione alle cosiddette “zone di transizione” in prossimità delle aree di contatto tra regioni diverse, tra cui la linea di demarcazione del sud-est asiatico (linea di Wallace) che porta il suo nome.

Alfred Lothar Wegener

Alfred Lothar Wegener, ha dato un gran apporto allo sviluppo della biogeografia.
Alfred Lothar Wegener.
Wegener (1880 – 1930) fu invece colui che formulò la teoria della deriva dei continenti.
Questa ipotesi ormai consolidata è fondamentale in ambito biogeografico, in quanto lo spostamento dei continenti ha condizionato la distribuzione delle specie.
È inoltre considerato il padre della paleobiogeografia, dato che gli ambiti di ricerca dello scienziato ne hanno posto le basi.

Altri importanti contributi

Oltre a questi principali contributi sono numerosi gli interventi di famosi naturalisti che hanno portato la biogeografia alla disciplina che è adesso.
A questo proposito non si possono assolutamente sottovalutare i contributi di personaggi come Jean-Baptiste Lamark, Ernst Heachel e molti altri scienziati.

Gli approcci biogeografici

Quando si parla di biogeografia è importante conoscere i metodi di analisi utilizzati dalla materia per descrivere la distribuzione dei viventi.
La biogeografia ha infatti due approcci fondamentali:

  • Approccio descrittivo-sistematico: tale approccio si occupa di descrivere come sono distribuite le specie identificando delle categorie gerarchiche: la regionalizzazione.
  • Approccio causale: si occupa di comprendere il motivo per cui le specie sono distribuite allo stato attuale, interpretandone le cause sia passate che presenti.

È quindi comprensibile che dall’approccio causale si possono distinguere due cosiddetti “punti di vista” o sotto discipline differenti all’interno della stessa biogeografia:

  • Biogeografia ecologica o sincronica: che si occupa di comprendere gli attuali meccanismi ecologici che influenzano la distribuzione delle specie, come eventuali barriere ecologiche e geografiche.
  • Biogeografia storica o diacronica: che si occupa di ricostruire gli eventi passati che hanno portato all’attuale distribuzione. Questo campo di studi è strettamente legato ai processi evolutivi che si sono sviluppati nel corso del tempo geologico. In particolare, vengono analizzati gli eventi da un punto di vista filogenetico e paleogeografico. La biogeografia storica può anche essere denominata paleobiogeografia.

Paleobiogeografia

La Paleobiogeografia è quindi una scienza multidisciplinare che unisce la paleogeografia, la filogenesi, la paleontologia e più in generale la biologia per capire come le vicende del passato hanno influenzato la distribuzione degli viventi.
Alcuni argomenti importanti della paleobiogeografia sono: la deriva dei continenti, la vicarianza, la dispersione e gli adattamenti evolutivi sviluppati in relazione ai cambiamenti ambientali avvenuti durante la storia della Terra.

L’importanza della biogeografia per la conservazione della natura

Questa disciplina è fondamentale per la salvaguardia della natura. Foto di Luca Concas.
Arrivati a questo punto si può comprendere come la biogeografia permette di studiare i meccanismi che influenzano la vita delle specie.
La conoscenza di tali meccanismi permette di capire come la vita possa cambiare in futuro in base a precisi eventi.
Per conservare la natura è quindi importante conoscere secondo quali criteri si dispone la vita, in modo da poter adottare dei piani per salvaguardarla.
Questa disciplina ha anche un ruolo importante nel valutare la salute delle specie minacciate e in via d’estinzione.

Conclusioni

Siamo giunti al termine dell’articolo e spero che questo vi abbia aiutato a capire cosa sia la biogeografia e perché è importante.
Detto ciò, se ti interessano altri articoli di questo tipo visita la nostra sezione di biologia.
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Gianmarco Virzì

Web designer, programmatore laureato presso la facoltà di Scienze Naturali dell’università di Bologna, ha attualmente molteplici passioni come: i viaggi, la storia, la cultura (apprezza particolarmente quella giapponese), le arti marziali, il fitness, la cucina, la musica (suona la batteria), la fotografia e l’informatica. Ama la natura e tutto ciò ad essa collegata e da questo nasce la sua linea di pensiero, che può essere riassunta con una citazione di S. Agostino: “il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina” Il suo sogno è di intraprendere la carriera da divulgatore scientifico e di contribuire alla conservazione degli ecosistemi ed alla gestione del territorio.

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