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Mesobot, un robot per scoprire i misteri dell’oceano

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Nel video viene mostrato come funziona il tracciamento di Mesobot.

I fondali oceanici nonostante i più recenti progressi scientifici rimangono ancora luoghi misteriosi ed inesplorati.
La tecnologia ha un ruolo molto importante in questo tipo di ricerche perché ci permette di superare quelli che sono i limiti umani.
A questo scopo viene in aiuto il robot Mesobot che ci permette di osservare e studiare la zona mesopelagica.
Si tratta di un’area inaccessibile agli umani per temperatura, profondità ed anche perché non riusciremmo a vedere nulla. In poche parole, il lavoro di Mesobot è scoprire i misteri dell’oceano.

Studio della vita sottomarina

Nonostante questa zona non sia la più profonda è molto importante perché è casa di animali come krill, calamari e meduse.
Gli animali di quest’area soprannominata anche “zona crepuscolare” hanno un ruolo importante nel ciclo del carbonio.
Per l’esattezza il carbonio viene portato dalle zone superficiali a quelle più profonde.
Gli animali che svolgono questo ruolo sono molto delicati e difficili da osservare rendendo difficile tracciare i loro movimenti.
Inoltre hanno un notevole impatto anche sul clima terrestre.

Il robot dei fondali oceanici

Mesobot, un robot per scoprire i misteri dell'oceano. L'equipaggiamento di Mesobot.
Questa immagine illustra l’equipaggiamento di Mesobot. Fonte: whoi.edu

Mesobot è un robot subacqueo dal peso di circa 250 kg con l’aspetto di un piccolo carrarmato giallo e nero.
Grazie alla sua batteria a lunga durata e ai suoi complessi algoritmi può tracciare un organismo per oltre una giornata.
Inoltre la macchina è dotata di una serie di sensori e una camera ad alta definizione.
Altri sistemi con l’ausilio di luci o producendo rumori non sarebbero in grado di tracciare gli animali perché questi fuggirebbero a causa del disturbo.
Mesobot invece utilizzerà strumenti non invasivi per seguire gli organismi mesopelagici e le particelle discendenti che si trovano in questa zona.
Il robot con il suo equipaggiamento potrebbe dare un sensibile aiuto nello studio della zona mesopelagica e delle sue creature.
Tecnologie come queste hanno un ruolo importante nell’avanzamento della ricerca scientifica.
Nel prossimo futuro vedremo quali misteri riuscirà a scoprire Mesobot.

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Gianmarco Virzì

Web designer, programmatore laureato presso la facoltà di Scienze Naturali dell’università di Bologna, ha attualmente molteplici passioni come: i viaggi, la storia, la cultura (apprezza particolarmente quella giapponese), le arti marziali, il fitness, la cucina, la musica (suona la batteria), la fotografia e l’informatica. Ama la natura e tutto ciò ad essa collegata e da questo nasce la sua linea di pensiero, che può essere riassunta con una citazione di S. Agostino: “il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina” Il suo sogno è di intraprendere la carriera da divulgatore scientifico e di contribuire alla conservazione degli ecosistemi ed alla gestione del territorio.

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