
Il termine Astrobiologia deriva dalle due parole greche “Astros” (stella) e “Biologia” (studio della Vita). L’Astrobiologia è una scienza emergente e multidisciplinare che cerca di dare risposta ad uno dei più intriganti ed importanti interrogativi della ricerca scientifica: l’uomo è solo nell’Universo?
Attualmente, la Terra sembra essere l’unico pianeta nel quale è nota la presenza di Vita, e nel quale la giusta combinazione di processi chimici e fisici sembra averle permesso di crescere e diffondersi. Su nessun altro pianeta, interno o esterno al Sistema Solare, abbiamo ancora trovato prove convincenti della presenza di una qualche forma di Vita, anche primitiva e semplice, che ci permettano di effettuare studi in ambiente extraterrestre; anche limiti di natura tecnologica o temporale-spaziale, talvolta ci impediscono ulteriori indagini nel nostro stesso sistema planetario. Per questo motivo, l’unico modo che abbiamo per andare alla ricerca di Vita nell’Universo è prima capire qualcosa di più riguardo la storia e l’evoluzione della Vita sulla Terra, per poi andare alla ricerca di situazioni analoghe ma extraterrestri.

Sappiamo che dalla sua nascita (~ 4,54 M a.f.) ad oggi il nostro pianeta non ha sempre avuto lo stesso aspetto, e non è sempre stato così “tranquillo” come lo vediamo ora: durante le prime fasi della sua evoluzione, la Terra ospitava un enorme mare di magma (inizio Adeano: 4,6 – 4,0 M.a.f) e nelle epoche successive (Archeano: 4,0 – 2,5 M.a.f) fu più volte colpita da asteroidi, che ne modificarono profondamente la struttura geologica. Nelle ere che seguirono, tali fenomeni si ridussero ma continuarono a persistere (in misura ridotta) portando a sconvolgimenti più o meno distruttivi: cambiamenti climatici, tsunami, ecc. Dalla sua prima comparsa sul pianeta (Paleoarcheano: 3,6 – 3,2 M.a.f), la Vita non ha potuto fare altro che adattarsi, più o meno efficacemente, a questo mondo mutevole: in alcuni casi ha dovuto soccombere, e sulla Terra si sono verificati fenomeni di estinzione di massa più o meno estesi (almeno 5); in altri casi invece è stata in grado di sopravvivere, diffondendosi ed evolvendosi. Com’è successo in passato, sappiamo che il futuro della Vita terrestre è destinato, molto probabilmente, a cambiare ancora, in relazione all’ambiente cosmico in cui ci troviamo: per comprendere in che modo la Vita ha avuto successo sulla Terra, dobbiamo capire anche la sua connessione con l’ambiente cosmico che la circonda.
Per fare questo, l’Astrobiologia si è evoluta come scienza multidisciplinare: Geologia, Paleontologia, Chimica organica e Biochimica, Chimica del cosmo, Microbiologia, Biologia evoluzionistica, Oceanografia, Bioinformatica, Scienze planetarie, Astronomia, Astrofisica, Protezione Planetaria, Scienze dei materiali, Ingegneria, Filosofia e Storia sono solo alcune delle principali discipline che convergono negli studi astrobiologici.

Negli ultimi 20-30 anni il mondo scientifico ha iniziato ad impegnarsi concretamente sul fronte astrobiologico, prima quasi inesplorato o “di nicchia”: oggi gli astrobiologi rappresentano una fetta sempre più grande di scienziati provenienti da tutto il mondo, dotati di una buona preparazione nella loro disciplina, e che, lavorando nel loro ambito di studi, compiono ricerche che possono rispondere a questioni fondamentali dell’Astrobiologia. Tutti loro si interrogano sulla storia della Vita terrestre (concentrandosi principalmente su forme di vita microbiche, es. batteri, in quanto organismi più semplici e primitivi), e soprattutto su quali siano i suoi limiti:
Quali sono i limiti della Vita?
A quali condizioni estreme può sopravvivere e come?
Se dovessimo trovare Vita extraterrestre, potrebbe essere simile a quella terrestre? Avrebbe gli stessi adattamenti?

Sappiamo infatti che sulla Terra esistono alcuni ambienti chiamati ‘estremi’ per le condizioni ostili che li caratterizzano: elevate/basse temperature (superiori ai 100°C; inferiori ai 10°C), bassi valori di pH (acidi, inferiori a 1), elevata salinità (15-37%), ecc. Queste condizioni non scoraggiano tuttavia alcuni microrganismi, la cui esistenza è nota già da tempo nel mondo scientifico e generalmente noti come “estremofili”: il loro studio è molto importante in ambito astrobiologico perché consente di fare ipotesi sulla possibile presenza di organismi affini in ambienti extraterrestri che pure presentano condizioni ambientali ostili.
Quindi, intento degli astrobiologi è quello di spiegare il legame (o legami) che collega tutti gli esseri viventi sulla Terra, come da una cellula Procariotica primordiale si sia giunti agli Eucarioti attuali, e quale influenza abbiano gli effetti di eventi catastrofici sull’evoluzione della Vita (estinzioni); questo permetterà in seguito di poter fare maggiori ipotesi al di fuori del pianeta Terra.
È possibile che noi siamo l’unico esperimento di evoluzione biologica in tutto l’Universo?
Qual è il futuro dell’uomo oltre il pianeta Terra?
References:
Si ringrazia la Dr.ssa Barbara Cavalazzi, ricercatrice e docente dell’Università di Bologna per le informazioni e nozioni scientifiche contenute in questo articolo.
