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Temperature record! Agosto il mese più caldo degli ultimi 136 anni!

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Immagine risalente a gennaio 2014, ad oggi la situazione è ulteriormente peggiorata.
Immagine risalente a gennaio 2014, ad oggi la situazione è ulteriormente peggiorata.

La NASA rende disponibili i dati delle sue più recenti misurazioni riguardanti il mese di agosto 2017.
Lo scorso mese sarebbe infatti il più caldo degli ultimi 136 anni, ovvero da quando vengono utilizzati sistemi di misurazione per il controllo del riscaldamento globale.
A rendere tutto molto più preoccupante è il fatto che questa tendenza si è aggravata ulteriormente negli ultimi tre anni e le temperature registrate sono più alte di oltre 2°C rispetto al resto delle curve.

I dati raccolti sono stati confermati da diverse stazioni metereologiche sparse in tutta la terra, comprendendo zone di mare, terra ed anche le zone più fredde del pianeta.

Ormai come annunciato da diversi anni a questa parte il riscaldamento globale sta causando diversi danni agli ecosistemi.
Infatti a soffrirne di più sono le specie animali che abitano i poli o la fauna marina che si ritrova a nuovi e severi confini.

Durante l’accordo di Parigi è stato imposto un limite di sicurezza di 1,5°C, che se non fosse rispettato causerebbe gravissime conseguenze in diverse zone del mondo.
Il problema ad oggi è che l’aumento medio delle temperature ha raggiunto un picco di ben 1,38°C e il limite imposto potrebbe essere superato molto presto.
Per rientrare nelle condizioni fissate durante l’incontro di dicembre 2015, bisogna effettuare un taglio consistente alle emissioni di CO2(l’anidrire carbonica è uno dei principali gas causa dell’effetto serra).
Secondo le dichiarazioni di Gavin Schmidt, capo dei climatologi della Nasa, però con l’attuale andamento non rientreremmo neanche nel limite massimo fissato, ovvero quello di 2°C.

L'immagine raffigura una delle zone più colpite del pianeta ed uno sei suoi abitanti a rischio. Foto di tuttogreen.it
L’immagine raffigura una delle zone più colpite del pianeta ed uno sei suoi abitanti a rischio. Foto di tuttogreen.it

Se venissero mantenute le attuali emissioni, nel 2100 raggiungeremo un aumento delle temperature globali pari a 4°C, il che significherebbe la desertificazione di diverse aree, l’innalzamento delle acque e l’estinzione di diverse specie intorno al globo.

Sono stati previsti anche ulteriori scenari nel caso di azioni repentine ma anche essi, seppur non gravi come il precedente, non sembrano auspicare delle soluzioni al problema.

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Gianmarco Virzì

Web designer, programmatore laureato presso la facoltà di Scienze Naturali dell’università di Bologna, ha attualmente molteplici passioni come: i viaggi, la storia, la cultura (apprezza particolarmente quella giapponese), le arti marziali, il fitness, la cucina, la musica (suona la batteria), la fotografia e l’informatica. Ama la natura e tutto ciò ad essa collegata e da questo nasce la sua linea di pensiero, che può essere riassunta con una citazione di S. Agostino: “il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina” Il suo sogno è di intraprendere la carriera da divulgatore scientifico e di contribuire alla conservazione degli ecosistemi ed alla gestione del territorio.

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