Il disboscamento in Italia potrebbe bloccare lo sviluppo sostenibile

All’interno del Quarto Rapporto sullo stato del Capitale Naturale in Italia (2021) vengono indicati i piani per intensificare la raccolta della biomassa forestale.
Ciò, piuttosto che sostenere una transizione verso lo sviluppo sostenibile ed un’economia verde, potrebbe tradursi in un maggiore disboscamento e perturbazione degli ecosistemi forestali.

Le cause del disboscamento

Infatti, la perdita di alberi nelle foreste italiane negli ultimi anni è giustificata solo in parte da perturbazioni come la tempesta Vaia del 2018 e dalla successiva raccolta del legname.
Il driver dominante è la produzione di legna da ardere (D. Pettenella et al. Forest@ 18, 1–4; 2021), che proviene per la maggior parte da bosco ceduo. Dunque, questo rimuove probabilmente circa il 50% della crescita annuale stimata.

La politica sulla biomassa e gli ecosistemi forestali

La nuova politica sulla biomassa potrebbe minacciare la funzionalità degli ecosistemi forestali a meno che non includa obiettivi misurabili e un sistema di monitoraggio affidabile per rilevare gli impatti della rimozione del legno.
In un paese geograficamente complesso e ricco di biodiversità, ciò potrebbe minare i progressi verso la strategia biodiversità 2030 dell’Unione Europea.

Le possibili soluzioni per uno sviluppo sostenibile

Affinché le foreste italiane possano dare un contributo all’economia, offrire servizi ecosistemici, fermare la perdita di biodiversità e mitigare i cambiamenti climatici, il Paese ha bisogno di pianificazione ecologica, monitoraggio dei dati, protezione delle foreste, ripristino e riforestazione.

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Gli autori dell’articolo sono Roberto Cazzolla GattiGianluca Piovesan & Alessandro Chiarucci
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